La scuola è uno dei luoghi di formazione educativa e di acquisizione di nuove competenze fondamentale per i ragazzi. All’interno di questo spazio educativo i ragazzi sperimentano l’incontro con l’altro e le modalità differenti di relazione con coetanei e adulti di riferimento. A differenza di altri contesti la scuola rappresenta inoltre l’occasione di confrontarsi continuamente con le proprie capacità e le proprie risorse attraverso strumenti (come verifiche ed interrogazioni) che determinano un valore oggettivo alle performance del ragazzo. Che conseguenze emotive può procurare in un adolescente tutto questo. sta già vivendo un momento di vita complicato di cambiamento personale fisico e psicologico? Quali sono le difficoltà che un ragazzo di questa età si trova a dover affrontare? In che modo gli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, educatori) possono stargli accanto ed aiutarli a riconoscere e prevenire questo disagio scolastico?
Il disagio psicologico non è determinato da cause oggettive o riconducibili a fattori specifici, ma dobbiamo tener conto della storia personale e familiare del ragazzo, del contesto sociale e relazionale in cui si svolge la sua esperienza scolastica ed infine dell’istituzione scolastica stessa.
Il disagio scolastico si determina in base a tre fattori principali: un disagio relazionale, un disagio comportamentale e una difficoltà nell’apprendimento.
Dobbiamo tener conto, per quanto riguarda il disagio scolastico, che si manifesta principalmente in un’età compresa tra gli 11 e i 15 anni, momento di ingresso alla scuola media e di passaggio al biennio della scuola superiore. In questa fascia di età si vivono numerosi cambiamenti corporei ed emotivi, attraverso lo sviluppo psicosessuale, per il quale il ragazzo potrebbe sentire stati di malessere, sperimentare situazioni di insuccesso oppure far fatica a riconoscere la propria immagine allo specchio. Inoltre è il momento in cui si confronta con il gruppo dei pari e vive l’esperienza di riconoscimento e del senso di appartenenza da parte del gruppo.
Bisogna anche tener conto dell’impatto e dell’importanza che ha il contesto familiare e culturale nella manifestazione del disagio scolastico: i fattori che lo determinano sono sia di tipo personale che di tipo ambientale.
Qual è il supporto familiare alla crescita emotiva e formativa del ragazzo? Quali risorse familiari vengono messe in campo per l’educazione scolastica dell’adolescente? I genitori che tipo di percorso scolastico hanno vissuto a loro volta?
Quali sono le aspettative che i genitori e il contesto sociale hanno sul ragazzo? Come vive il ragazzo queste aspettative? Sono un incentivo al suo miglioramento oppure frenano il suo desiderio di sperimentarsi e poter ottenere risultati positivi?
Sono alcune delle domande che dobbiamo porci, sia come genitori che come professionisti dell’educazione e del benessere psicofisico di fronte alla manifestazione di un disagio scolastico giovanile.
Le manifestazioni più importanti di tale disagio possono essere irrequietezza e comportamento disturbante in classe, iperattività, difficoltà di apprendimento, apatia e dispersione scolastica.
Per prevenire tale difficoltà sarebbe importante avere una visione ad ampio raggio del ragazzo nei differenti contesti educativi e fornirgli varie opportunità di crescita e di confronto nei gruppi di pari: ad esempio, oltre la scuola, l’adolescente potrebbe sperimentarsi in contesti sportivi, ricreativi ed educativi.
Dobbiamo avere una maggiore attenzione nel mantenere una continuità e una coerenza educativa nei passaggi da un ciclo scolastico all’altro e rispetto ai differenti contesti formativi frequentati dall’adolescente, ancor di più in un’età caratterizzata da instabilità e cambiamento continuo. È molto importante essere adulti di riferimento in ascolto continuo delle difficoltà dei ragazzi e fornire loro lo spazio e gli strumenti per poter esprimere al meglio il disagio che stanno vivendo in un dato momento.
In un contesto scolastico richiedente e performante, sarà molto importante supportare i ragazzi a valorizzare se stessi e mettere in campo le loro capacità senza giudizio, ma con l’obiettivo di realizzare i propri sogni.
E’infine importante sottolineare che in caso la situazione sia molto complicata e ci si renda conto di aver bisogno di un sostegno, si può contattare un professionista specializzato in tale settore, come uno psicologo o uno psicoterapeuta dell’età evolutiva.
Dr.ssa Manuela Giago
Centro Acacia: Psicologia e Psicoterapia - Monza
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