La mestruazione è il fondamentale elemento che ogni mese ci ricorda la nostra natura ciclica, il nostro legame con la natura e il nostro potere creativo e generativo. La luna è considerato il simbolo per eccellenza del femminile e il ciclo lunare in analogia al ciclo mestruale ci riconnette al “ritmo rotondo” e al suo potere trasformativo e rigenerativo.
La parola mestruo deriva sia da “mese”, sia da “misura” e da “luna” (dal latino men e dal greco mens, menos), ma la sua radice “me” o “ma” richiama forse il “mana”, l’energia immanente che per i malesiani permeava ogni cosa esistente sulla terra.
In molti popoli il sangue femminile era connesso al serpente e ai suoi simboli di ciclica rigenerazione. Il serpente più di ogni altro animale, per via del suo cambio della pelle, rappresenta le varie morti e rinascite che fanno parte della vita dell’individuo, ovvero i diversi momenti di passaggio da una fase all’altra dell’esistenza.
La nostra società patriarcale ha purtroppo fatto dimenticare questo aspetto trasformativo e rigenerativo legato al menarca e spesso le donne vivono questo momento e il ciclo mensile come fastidioso e doloroso e non come evento che ricorda il potere generativo femminile. Un tempo i riti e miti servivano per enfatizzare questi aspetti e valorizzare i passaggi evolutivi fondamentali nella vita degli individui.
Troppo spesso anche in terapia arrivano pazienti donne che hanno vissuto il menarca come un trauma, un qualcosa di cui non si può parlare, quasi un tabù. Nella mia esperienza clinica questo tipo di pazienti riporta e descrive i giorni legati alle mestruazioni come fortemente dolorosi e a volte invalidanti la quotidianità. In casi più gravi e legai ad altri fattori individuali, si possono manifestare anche patologie dell’apparato genitale femminile.
Ecco perché è fondamentale poter fare un lavoro terapeutico che ci riconnetta alla nostra dimensione del femminile più antica dove essa possa essere valorizzata e non temuta o demonizzata.
“Una donna conscia del suo ciclo e delle sue energie, acquisisce consapevolezza dei livelli invisibili della vita. Ella mantiene un collegamento intuitivo con le energie della vita, della nascita e della morte, e percepisce la divinità nella terra e in se stessa. Per mezzo di questa consapevolezza la donna interagisce non solo con ciò che è visibile e di questo mondo, ma anche con gli aspetti invisibili e spirituali della vita” (Gray M.).
Dr.ssa Simona Veroni
Centro Acacia: Psicologia e Psicoterapia - Monza
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