Si sente molto spesso parlare dell'importanza di chiedere aiuto ad un professionista, praticamente in tutti gli ambiti della salute e della medicina. La psicoterapia ovviamente non fa eccezione, ma ciò su cui non si riflette abbastanza è su quanto rilevante possa essere la dimensione del tempo.
Spesso le persone arrivano a chiedere aiuto dopo mesi, se non addirittura dopo anni, dall’insorgenza del disagio, e questo dà origine a due ordini di questioni.
In primo luogo, ogni disagio psichico logora profondamente l’individuo, compromettendo la serenità individuale, le relazioni, l'autonomia, l'autostima, la quotidianità. Quando si parla di logoramento la dimensione del tempo è addirittura più determinante dell’intensità. Provate pensare ad una roccia, dura, solida, apparentemente resistente a tutto. Potete colpirla con tutta la vostra forza con un bastone, o con un calcio, e con ogni probabilità non accadrà nulla. Ora pensate all'aria, spesso sinonimo di leggerezza e inconsistenza. Immaginate l'aria, il vento che soffia costantemente su questa roccia. Magari qualche giorno sì, qualche giorno no, però sempre lì nello stesso punto. La roccia giorno dopo giorno si logora, il vento la erode, mina la sua forma, addirittura la sua solidità in certi casi. La metafora non ve la spiego, l'avete già capita.
La seconda questione invece è di natura più tecnica. Qualsiasi problema psicologico, come un disturbo da attacchi di panico o una difficoltà coniugale o esistenziale, origina tutta una serie di riflessioni nella persona che lo lamenta. Immaginate tutti i pensieri di un individuo come una gigantesca rete, caratterizzata da migliaia di migliaia di nodi (i pensieri) e di connessioni fra questi nodi (i ragionamenti, i collegamenti fra pensieri e concetti diversi). Ogni novità che si presenta nella vita origina una nuovo nodo, a cui la rete deve fare spazio per integrarlo fra le connessioni. Maggiore sarà l'importanza della novità, maggiore sarà l'intervento di adattamento che la rete deve operare e questo avviene con il passare del tempo. Quando insorge un qualsiasi problema psicologico, questo diventa un nuovo nodo ed il cervello comincia a ragionarci su, collegandolo agli altri nodi della rete. Più il tempo passa più le diramazioni ed i collegamenti che riguardano questo nodo saranno estesi. È proprio in questo modo che la quotidianità risente pesantemente del problema, creando limitazioni e modifiche nei comportamenti e nei ragionamenti di tutti i giorni.
E ora entra in gioco la psicoterapia. Quanto prima una persona chiede aiuto, tanto meno intensamente sarà logorata, fin qui è semplice. Ma per quanto riguarda la rete, il discorso diventa leggermente più complicato. La psicoterapia ha lo scopo di identificare i collegamenti di cui sopra, di elaborarli e anche di modificarli quando necessario, con il fine di aiutare e di promuovere il processo di superamento del problema. Ma se è passato tanto tempo dall’insorgenza del problema, come abbiamo detto, la rete sarà molto più estesa, a differenza di un disagio che si è appena presentato, che può fare soffrire anche moltissimo, ma non ha rete intorno. Di conseguenza, in questo caso, il lavoro di psicoterapia sarà più lungo. Non più difficile, solo più lungo. E non è un problema da poco, dal momento che ognuno ha diritto di chiedere a se stesso ed al suo terapeuta una risoluzione tempestiva del proprio problema. Perché il benessere, e soprattutto quello psichico, è un diritto.
Dr. Marco E. Trevisan
Centro Acacia: Psicologia e Psicoterapia - Monza
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