Siamo nati nell’era della fretta, in una società dove prevale il tutto e subito, dove non c’ è assolutamente tempo e spazio per fermarsi un attimo e ricaricarsi.
Questa società e questo modo di pensare ci hanno portato ad essere convinti che la lentezza e il potersi ascoltare sono comportamenti che non ci permettono di ottenere performance ottimali sia sul piano lavorativo che sul piano affettivo.
Probabilmente siamo molto preoccupati di riuscire a fare tutto quello che gli altri si aspettano da noi: consegne nei tempi per ottenere valutazioni positive sul lavoro, occuparsi dei mille impegni dei figli per essere bravi genitori, sistemare e occuparci della casa per creare un minimo di pulizia domestica.
Ma quando inizieremo a pensare a noi stessi? Quali sono le occasioni in cui ci dedichiamo un tempo di ascolto delle nostre necessità e dei nostri bisogni?
Proviamo a fare un piccolo test: immaginiamoci la mattina quando stiamo per iniziare il nostro lavoro e come di consueto ci fermiamo al bar più vicino. Come beviamo il nostro caffè? Riusciamo a sederci 5 minuti per caricare le nostre energie prima di iniziare una faticosa e impegnativa giornata? La risposta più frequente a questo quesito è che con ogni probabilità berremo il nostro caffè al volo e correremo con molta fretta verso il portone del nostro ufficio.
Ma come è possibile non riuscire a dedicarci neppure pochi minuti della nostra giornata per assaporare un sorso di caffè in tutta tranquillità?
Questo è solo un piccolo esempio per comprendere quanto è faticoso per noi uscire dagli schemi rigidi di fretta e modificare il nostro pensiero per concederci un piccolo spazio tutto per noi. Ci ritroviamo purtroppo a vivere sempre di più ritmi stressanti a tal punto che non troviamo il tempo per pranzare o dormire le giuste ore di sonno.
Una delle conseguenze più frequenti rispetto a questo stile di vita è il rischio di superare il livello di stress oltre il quale è possibile procurare effetti nocivi alla nostra mente e al nostro corpo. Molto spesso avvertiamo disturbi fisici che hanno un’origine psicologica a cui non riusciamo a dare rimedio attraverso la sola cura farmacologica. È importante quindi prendere sul serio il nostro benessere psicofisico, prendendosi l’impegno verso se stessi di dedicarsi uno spazio personale di calma, attenzione e ascolto. Creare per esempio dei rituali nei quali percepire stabilità e continuità è necessario per contrastare la velocità con la quale viviamo le nostre attività quotidiane. Dobbiamo ritornare a riappropriarci del nostro tempo e fermarci, con l’obiettivo di sentire e ascoltare ciò di cui abbiamo bisogno veramente. I mass media e la società odierna ci inducono a credere di desiderare il superfluo e ciò ci allontana dal contatto con i nostri bisogni autentici.
Il tempo per se’ è sicuramente una necessità indispensabile per l’essere umano: è un dono prezioso che ci permette di prenderci cura di noi stessi e amarci.
Se non siamo abituati a rilassarci, dobbiamo immaginarci che inizialmente potrebbe essere molto difficile trovare questo tempo e goderne i benefici. Il rilassamento ha bisogno di allenamento, proprio come una corsa, e solo dopo una certa costanza nell’applicazione riusciremo a comprenderne l’importanza per noi.
Iniziamo con il prenderci pochi minuti al giorno, ne bastano anche 10, tutti per noi, dove staccare dal nostro lavoro, dal nostro dovere e fare unicamente ciò che ci piace, o addirittura anche senza fare nulla.
Scoprirete come questo piccolo accorgimento potrà trasformarsi in un vero toccasana. Basta poco per iniziare a prendersi cura di se’.
Dr.ssa Manuela Giago
Centro Acacia: Psicologia e Psicoterapia - Monza
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